domenica 1 luglio 2012

Ecco, questo è il lato che più odio di me. Non riesco a sopportarlo, perchè non riesco a guardarti negli occhi quando succede.
Non funziona questa volta, masticarsi davanti, guardare l' ultimo telegiornale, ricordarsi delle passeggiate sul bordo della strada quando il sole ci faceva ancora male agli occhi.
Punto.
A capo.
Ora si alza di nuovo come non si accorgesse che lei è seduta lì.
Scorre quasi in silenzio, un poco rapido, ma nessuno tenterà di fermarlo, c'è una linea che impedirà i movimenti di lei, le oltrepasserà le spalle, la chiuderà da dietro la schiena, la proteggerà.
Questa linea l' avrà disegnata lei, da sola.
Ora lui si sposta, è sul bancone, la vede, è voltato, la guarda fisso, ma lei è già nelle parole della prossima vacanza mitteleuropea che ha progettato ancora quest' anno, quasi controvoglia, solo per rimanere quieta, rimanere dentro i sorrisi delle sue amiche, i loro gesti, che nessuno tenterà di fermare, perchè c'è una linea, che impedirà i movimenti di lei, le oltrepasserà la nuca, la chiuderà  come un'aureola viola, la proteggerà.
Questa linea l' avrà disegnata lei.
Punto.
E torno a capo perchè non mi voglio spiegare niente, quel buco in gola non esiste, io respiro benissimo. I tuoi occhi sono due palle qualunque, rimbalzano sulla mia testa, tornano via, veloci come prima, non sanno nulla.
Come prima.
A capo.
Lui si alza quasi in equilibrio adesso, non la vedrà mai, eppure le si avvicina così, come fosse sempre stata lì seduta.